In occasione dei dieci anni di attività, Fondazione Passaré pubblica un volume interamente dedicato al continente africano, scritto dall’uomo e viaggiatore, che ha esplorato il mondo alla ricerca di arte e culture, ispirando la nascita della Fondazione stessa.
Fondazione Passaré e MUDEC – Museo delle Culture
sono lieti di invitarvi
alla presentazione del volume
Taccuini Africani di Alessandro Passaré
Giovedì 25 maggio ore 18.00
Mudec – Museo delle Culture
via Tortona 56, Milano
Mudec – Museo delle Culture di Milano e Fondazione Passaré presentano i “Taccuini Africani” di Alessandro Passaré medico, viaggiatore e collezionista d’arte moderna e primaria.
Pubblicati per la prima volta, i taccuini raccontano di 22 viaggi nel continente africano che ha calamitato la curiosità umana e l’interesse antropologico-artistico di Alessandro Passaré.
Affascinato dai deserti, tanto da ritornare molte volte nel Sahara, esplorava con occhi da studioso i caratteri degli individui umani che incontrava in villaggi e città. Attirato dall’archeologia e dalla paleontologia, da siti preistorici e pitture rupestri come dalle rovine dei templi egizi, Passaré viaggiava nello spazio antropizzato con lo stesso entusiasmo che suscitava in lui la bellezza grandiosa dei paesaggi di foreste e savane. Ovunque andasse, fotografava moltissimo e disegnava, catturando le forme di oggetti visti o acquistati ma anche le sequenze di graffiti e pitture, i profili di rocce e di montagne uniche, gli itinerari già percorsi o ancora da affrontare.
Un’accurata selezione di disegni e di mappe accompagna i testi qui trascritti nella loro totalità da Carmen Covito.
Dalle migliaia di fotografie – conservate come tutti gli altri materiali nell’archivio della Fondazione Passaré – è stato estratto a cura di Laura Ritorto un album di istantanee che sintetizzano il clima e il focus di ogni viaggio. Documenti necessari per comprendere meglio la figura di Passaré collezionista. Questi diari schietti e senza fronzoli si rivelano di piacevole lettura, poiché ci fanno entrare direttamente in un modo di viaggiare che sa di moderno road trip ma in un mondo che, pur essendo recente, è ormai molto lontano da noi.